Ti sei già imbattuto nei formati audio come gli MP3 o i WMA, ma vorresti avere qualche informazione in più sulla loro utilità? Con così tanti formati audio in commercio fatichi a comprendere quale sia il migliore per le tue esigenze? In questa guida completa troverai tutte le informazioni più importanti, le definizioni e i consigli che ti aiuteranno a chiarirti le idee.
Insieme scopriremo che cosa sono i formati audio o le estensioni dei file, con una chiara distinzione tra i file compressi e non compressi. In più, per eliminare ogni possibile dubbio, alla fine dell’articolo abbiamo incluso anche un’esaustiva sezione dedicata interamente alle domande più comuni.
Non perdiamo altro tempo e vediamo quali sono i formati audio migliori del 2023!
Tutti i formati Audio Non Compressi
Quando parliamo di formati audio non compressi ci riferiamo ai file che privilegiano la qualità del suono riprodotto, utilizzati soprattutto in ambito professionale. Pur essendo in grado di effettuare una riproduzione ineguagliabile, garantendoti un ascolto davvero immersivo, quel che è certo è che questi formati occupano davvero tanto spazio.
Si tratta infatti di una copia esatta dell’originale, effettuata ad esempio in uno studio di registrazione o durante il home recording, che però non subiscono alcuna perdita di dati. Molti esperti definiscono questo tipo di file come “Lossless” (ovvero senza alcuna perdita di dati) ed includono in questa categoria anche i dati audio in alta definizione o alta risoluzione.
Questo tipo di formato digitale senza elaborazione occupa all’incirca 34 MB al minuto di memoria per 24-bit 96KHz. Ma per approfondire il discorso, esaminiamo insieme i tipi di file non compressi più diffusi.
File DSD
I file DSD o Direct Stream Digital è un formato audio ideato durante gli anni 90 per l’archiviazione delle vecchie registrazioni analogiche. Era il metodo più semplice ed efficace di trasformazione dei dati musicali, che permetteva poi anche una rapida conversione nei file PCM con frequenze di campionamento concentrate su multipli di 44.1kHz.
Ancor di più, era il sistema ideale per la registrazione sui dischi SACD o Super Audio CD poiché richiede solo un bit di informazione, a differenza dei 16 bit del PCM. Tuttavia, le registrazioni DSD standard sono rare a causa del deficit di risoluzione e dell’alta velocità della frequenza di campionamento, 64 volte più alta di quella dei CD. Infine, è bene sapere che, rispetto al PCM, possono essere riscontrate più difficoltà nell’eliminazione dei rumori.
File PCM
Il formato audio PCM o Pulse Code Modulation è una rappresentazione digitale di un insieme di segnali audio che si trovano allo stato grezzo. Per registrare questo suono analogico è necessario catturare e poi selezionare le onde sonore a determinati intervalli, per poi trasformarle in bit digitali.
Non sorprende infatti che questo tipo di file è caratterizzato proprio dalla profondità del bit (bit depth) e dalla frequenza di campionamento. Si tratta del formato audio migliore per chi desidera una riproduzione esatta del suono analogico registrato ed è l’opzione ideale per chi crea CD o DVD. Nei CD infatti, troviamo ben 16 bit di dati digitali che ci permettono di definire fino a 65.536 diversi livelli di segnale.
Lossless: senza perdita di qualità
Come abbiamo già avuto modo di vedere, i file audio Lossless non sono altro che file non compressi e che riproducono perfettamente il suono originariamente registrato. Infatti, in commercio troverai tantissime estensioni file audio che rientrano in questa categoria, ciascuna con le proprie caratteristiche. Esaminiamole insieme nel dettaglio!
File WAV
Meglio conosciuto anche come WAVE, questo formato non compresso è il risultato della collaborazione tra Microsoft ed IBM e viene utilizzato soprattutto sui dispositivi con sistema operativo Windows. Compatibile anche con tantissimi modelli di lettori audio o software di registrazione, ti ricordiamo che occupa davvero tanto spazio, ad esempio:
Per una canzone della durata di 3 minuti con una qualità audio di 16 bit e 44.1 kHz, sono necessari 30 megabyte di spazio di archiviazione.
Quel che è certo è che si tratta del formato audio più diffuso e che è in grado di riprodurre un suono eccellente e fedele alla registrazione originale. Se dobbiamo metterlo al confronto con altri formati audio, possiamo senz’ombra di dubbio dire che è molto simile all’AIFF che abbiamo inserito qui sotto.
File AIFF
Questo tipo di estensione file audio, spesso indicata con .aif, .aiff o .snd, è particolarmente indicato per i professionisti del suono, per chi ad esempio lavora in uno studio di registrazione. AIFF o Audio Interchange File Format sviluppato dalla Apple seguendo l’esempio dei IFF, è il file comunemente utilizzato su tutti i dispositivi Mac.
Anch’esso è un file non compresso e che quindi occupa spazio, ma è in grado di supportare tante risoluzioni differenti in bit e varie frequenze di campionamento. È il migliore formato audio per i dispositivi di riproduzione o i software per la registrazione e che necessità della stessa quantità di spazio del file WAV.
File FLAC
La sigla FLAC significa Free Lossless Audio Codec, ovvero uno dei formati Losseless maggiormente diffusi ed utilizzati per conservare su PC i CD audio. Compatibile con la maggior parte dei software e dei dispositivi, si tratta di un ottimo compromesso per chi desidera mantenere la medesima qualità audio del file, senza più fare affidamento sul disco.
È infatti in grado di comprimere un file originali di fino al 60% ed il tutto senza perdere nemmeno un solo bit di dati. In più, si tratta di un formato di file audio open-source e royalty-free, che quindi non prevede alcun vincolo in materia di protezione della proprietà intellettuale. Si tratta della migliore alternativa ai classici file MP3!
File ALAC
ALAC o Apple Lossless Audio Codec, dal 2011, è anch’esso un tipo di file open-source e royalty-free ideato dalla Apple come alternativa al file FLAC. Pur trattandosi di un ottimo formato audio, se messo al confronto con quello appena trattato risulta meno efficiente in termini di compressione dei dati.
Pur occupando più spazio dei classici FLAC, questo non ha impedito alla casa produttrice di imporre soltanto i supporti nativi per ALAC nei propri software base, come iTunes e iOS. L’utente medio quindi, non ha molto scelta nel tipo di file da riprodurre sui propri dispositivi.
File WMA Lossless
Conosciuto anche come file audio Windows Media Audio, il formato WMA Lossless è la versione non compressa del classico WMA appartenente alla categoria Lossy. Pur essendo meno efficace in termini di spazio necessitato rispetto ai file audio FLAC, WMA e ALAC, è il tipo di file supportato nativamente sia da Windows che da Mac.
Devi però sapere che non si tratta di un file open-source e che purtroppo non vi è nemmeno una grandissima compatibilità con i diversi software presenti in commercio. Se il tuo obbiettivo è quello di riprodurre un file su quanti più dispositivi possibili, ti consigliamo di optare per il formato FLAC.
File MQA
MQA, sigla che sta ad indicare il Master Quality Authenticated, è il miglior formato audio che ti permette di catturare e poi registrare digitalmente i file, rendendoli abbastanza piccoli da poter essere scaricati comodamente. Si tratta della migliore alternativa per la trasmissione in streaming poiché questo tipo di formato audio mantiene una qualità simile a quella dei CD.
Compatibile con tantissimi dispositivi e piattaforme, potrai infatti riprodurre migliaia di canzoni direttamente sui tuoi dispositivi mobili o direttamente da siti per lo streaming come Tidal. MQA Live è particolarmente utilizzato anche per la trasmissione dei concerti in diretta, grazie alla sua capacità di creare un’atmosfera unico e avvolgente.
Lossy: i formati audio compressi
Lossy è la sigla utilizzata per identificare i file audio in grado di supportare la compressione, pur con qualche perdita dei dati. Gli algoritmi utilizzati in questo caso sono in grado di scartare le informazioni meno importanti, rendendo così il file di dimensioni davvero ridotte.
La qualità audio in questo caso ne risente ed è strettamente correlata alla quantità di compressione effettuata, più è alta e più il suono perde la sua profondità. Ecco quali sono i migliori formati audio di questo tipo:
File MP3
Si tratta del file audio più conosciuto e diffuso, che ha rivoluzionato il mondo della musica a partire dagli anni 80. Ideato in Germania e compatibile con quasi tutti i dispositivi di riproduzione audio attualmente in commercio, questo formato occupa davvero poco spazio, ma il suono riprodotto è più limitato soprattutto nella riproduzione delle frequenze medie o alte.
Questo formato file audio è particolarmente indicato per la riproduzione di canzoni rock o pop e poco consigliato per gli amanti della musica classica. Quel che è certo è la qualità del suono è comunque soddisfacente, soprattutto se il bitrate resta al di sotto dei 128 kb/s.
File AAC
Il file audio AAC, o Advanced Audio Coding è una versione audio dell’MPEG4 sviluppato dalla Apple e utilizzata di default per tutti i suoi software più importanti, come iTunes. A differenza dei file MP3 appena esaminati, la compressione in questo caso offre una qualità audio decisamente migliore.
Tra i formati file audio, questo è il migliore per chi preferisce ascoltare la musica direttamente sull’iPod, iPhone o iPad. Ancor di più, è il formato preferito da tante piattaforme per lo streaming come YouTube, usato persino dalle console PlayStation e dalla Nintendo.
File OGG (Vorbis)
In realtà, il formato OGG non è altro che un contenitore multimediale in grado di supportare tutti i tipi di formati Lossy, ma che viene solitamente usato per i file Vorbis. Quest’ultimo è un tipo di file audio rilasciato all’inizio del 2000, conosciuto soprattutto per le dimensioni ridotte e la capacità di riprodurre un audio di qualità.
Ancor di più, Vorbis appartiene alla categoria di file compatibili con i software open source, usato soprattutto per le riproduzioni audio dei giochi. OGG non ha riscosso tantissimo successo, soprattutto perché non compatibile con tantissimi dispositivi.
File WMA
Acronimo di Windows Media Audio, WMA è stato rilasciato nel 1999 da Microsoft ed ha subito lungo gli anni diverse modifiche ed aggiornamenti. Simile agli altri formati appena visti come OGG, WMA e AAC, anch’esso era inizialmente previsto come alternativa al classico metodo di compressione MP3.
Pur godendo di una qualità audio sicuramente migliore, purtroppo non vi sono tantissime piattaforme o dispositivi che ne sono compatibili. In più, non vi è alcun vantaggio concreto rispetto ad OGG ed AAC, sicuramente altrettanto efficienti.
Cosa sono i formati audio o le estensioni dei file?
I formati audio non sono altro che dei file in grado di memorizzare dati sonori in formato digitale e direttamente su un PC. Il formato di codifica audio, ovvero i bit dei dati registrati, può essere compresso o meno, quindi Lossy o Lossless a seconda delle dimensioni del file e della conseguente qualità audio.
L’estensione del file audio quindi, ci permette di capire subito che tipo di file abbiamo di fronte, come sarà la riproduzione e con quali dispositivi è compatibile.
File audio compressi o non compressi: Come funziona la compressione
La musica in formato digitale è ormai un elemento che fa parte della nostra quotidianità e la compressione è il procedimento che ci permette di trasformare e ridurre le dimensioni dei file audio. È solo grazie al procedimento Lossy che possiamo rendere i brani compatibili con altri dispositivi, riducendo la quantità di spazio richiesto per la riproduzione e rimuovendo i dati che sembrano superflui.
Usando la psicoacustica, vengono cancellati quei suoni che non rientrano nella gamma di frequenza da 20Hz a 20kHz e che quindi non sarebbe comunque percepito dall’orecchio umano. La compressione è quindi un ottimo modo per rendere i file compatibili con quanti più dispositivi e piattaforme. Il rischio in questo caso, spesso richiamato anche da alcuni audiofili è che il suono poi diventi troppo bidimensionale.
Cos’è il Bitrate (o Bit Rate)?
Il Bitrate ti indica la reale dimensione di un file audio, permettendoti di capire qual è il livello di compressione usato e com’esso influenzerà la qualità audio. Spesso indentificato anche come la velocità di trasmissione, quest’elemento è strettamente collegato all’efficienza del codec nel riprodurre il suono.
Ciò significa che formati audio con il medesimo Bitrate, se riprodotti con codec diversi potrebbero produrre suoni davvero distinti. Il bitrate è solitamente misurato in kilobit al secondo o kbps, il che significa che ad esempio un CD con un bitrate di 1411kbps riprodurrà 1.411.000 bit di dati per ogni secondo di una canzone.
L’importanza degli accessori per l’ascolto
Quel che è certo è che non è solo l’orecchio ad influenzare i suoni che realmente percepiamo, ma anche gli accessori per l’ascolto. Ecco perché quest’ultima gioca un ruolo davvero fondamentale nella riproduzione dei formati audio, influenzando notevolmente la dinamica e la profondità dell’audio.
Quindi non è solo essenziale scegliere le migliori cuffie per il tipo di utilizzo che ne farai, ma dovrai accertarti che vi sia la possibilità di sfruttare l’equalizzatore per sintonizzare determinate frequenze. Affidandoti alle guide per l’acquisto presenti sul sito siamo certi che riuscirai ad optare per un modello efficiente e in grado di permetterti di percepire la reale differenza tra una canzone compressa o non.
Qual è il formato audio adatto a te?
Dipende dall’utilizzo che ne farai! se sei un professionista del suono o un appassionato di editing e mixaggio, allora dovrai necessariamente optare per i formati audio non compressi. Solo cosi avrai la certezza di godere di una riproduzione fedele alla realtà e senza la rimozione di alcun suono.
L’alternativa, per avere anche un file audio di dimensioni più ridotte è di fare affidamento sulla compressione audio senza perdita come quella dei MP3. Quel che è certo è che la maggior parte delle persone non riesce a percepire la differenza tra l’audio Lossness e quello Lossy. Infine, per godere di un suono pieno ed immersivo, dovrai necessariamente acquistare un buon paio di cuffie.
Formati audio ed estensioni: eliminiamo ogni dubbio
Per essere certi di chiarire ogni dubbio, ti consigliamo di leggere attentamente le risposte alle domande più frequenti sul miglior formato audio digitale. Ecco quali sono:
Qual è il formato con la qualità audio migliore?
Il miglior formato audio non compresso è sicuramente quello offerto dai file WAV, decisamente superiore alle altre estensioni esaminate.
Quali sono le caratteristiche dei file audio non compressi?
I formati audio non compressi sono in grado di riprodurre sia il suono che il silenzio con lo stesso numero di bit per secondo. Quindi, un minuto di silenzio avrà la stessa dimensione di un minuto di riproduzione!
Che differenza c’è tra MP3 e MP4?
Mentre l’estensione MP3 è un file audio, il MP4 è un lettore utile per la riproduzione dei video e delle immagini. Quel che è certo è che sono entrambi in grado di effettuare una riproduzione che si avvicina di molto all’originale, facendo affidamento su un archivio capiente.
Cosa cambia da WAV a MP3?
I file MP3 riproducono un audio con una qualità inferiore poiché sottoposti alla compressione che ne riduce drasticamente le dimensioni. I file WAV sono file Lossness, che quindi non hanno subito un processo di trasformazione e che riproducono un suono pieno e simile all’originale.
Cosa vuol dire audio compresso?
Per compressione si intende una tecnica di modificazione dei dati audio eseguita direttamente da un codec. Quest’ultimo riduce le dimensioni del file, rendendolo compatibile con il canale di comunicazione di un determinato dispositivo.
Su cosa si basa l’algoritmo di compressione del suono del formato MP3?
Per modificare il file audio, l’algoritmo impiegato per la trasformazione in MP3 si concentra su una tecnica ibrida e che trasporta il segnale dal dominio temporale a quello delle frequenze.
Perché il formato MP3 è così conosciuto e diffuso?
Le ragioni sono essenzialmente 2: è stato ideato per competere con altri formati ideati dalla Sony ed è stato particolarmente apprezzato dai tecnici del suono per la qualità dell’audio riprodotto.
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Cristina Amalia
Amante della scrittura e con una voglia irrefrenabile di scoprire la verità, Cristina è una studentessa di Giurisprudenza con una comprovata esperienza nel mondo del copywriting e della traduzione. La sua missione è illustrarvi, in modo semplice e chiaro, le caratteristiche e funzionalità delle ultime innovazioni tecnologiche.